Stonehenge: un luogo magico
Esistono luoghi che sanno trasmettere al viaggiatore emozioni particolari ed inaspettate; in un mondo globalizzato come il nostro nel quale l’uomo pensa di avere già scoperto tutto, esistono spazi in cui la storia abbraccia il passato in una sorta di alchimia magica.
Sono luoghi fantastici, muti testimoni di un passato lontanissimo, giunti fino ai nostri giorni dopo un lungo percorso; sono mete in cui il viaggio si trasforma in introspezione psicologica; sono luoghi in cui il cammino dell’anima e del tempo ha la meglio su tutto.
Tra tutti i siti, espressione delle età Neolitica, di grande suggestione è quello di Stonehenge che ha un’attrattiva particolare; un fascino arcaico che deriva dalla magia del luogo nel quale il mito e la leggenda si fondono con la storia.
Cos’è Stonehenge?
Stonehenge, è un sito archeologico la cui origine è sicuramente da far risalire al periodo Neolitico; costruito in un arco temporale accertato tra il 2500 ed il 2000 avanti Cristo, si presenta al visitatore come un insieme di megaliti eretti e disposti in forma circolare.
Situato nel Regno Unito nella contea sud occidentale di Wiltshire, può essere considerato un vero e proprio monumento preistorico. Talvolta identificato come un “dolmen” (antica tomba preistorica) è in realtà un “Cromlech” ossia un insieme di massi granitici dal peso e dalle dimensioni considerevoli disposte a cerchio dalla funzione incerta.
Si tratta certamente di un vero e proprio simbolo della storia e della coscienza britannica. L’attuale disposizione dei massi è frutto di una ricostruzione avvenuta nei primi anni del secolo scorso; il fatto di non avere certezza se sia o meno corrispondente alla struttura originaria, non fa che alimentare il mistero che aleggia intorno al monumento.
Quale fosse la funzione originaria del sito rimane uno dei misteri maggiormente dibattuti; taluni autorevoli studiosi sarebbero propensi a ritenere Stonehenge una sorta di primordiale osservatorio astronomico forse adibito alle osservazioni delle eclissi e necessario per elaborare calendari lunari.
L’osservazione del monumento ha condotto altri esperti a ritenerlo un vero e proprio tempio dedicato alla Grande Dea Preistorica una sorta di divinità di sesso femminile simbolo di fertilità. Quel che è certo è che la disposizione dei megaliti sembrerebbe essere orientata in direzione del solstizio d’estate e ciò farebbe ritenere possibile una primordiale attenzione agli aspetti astronomici e del cielo.
Oggetto di mistero e di grandi dibattiti da parte degli esperti del settore sono senza dubbio le modalità di costruzione del monumento; le dimensioni e la stazza delle pietre utilizzate, da sempre hanno lasciato perplessi gli archeologi.
Probabilmente tagliate da alcune colline situate a circa tre chilometri dal sito, le pietre sarebbero state trasportate con l’ausilio di speciali rulli di legno su cui farle scivolare e tirate da apposite funi. Quel che appare probabile è che alla costruzione del monumento abbiano partecipato un gran numero di persone provenienti da zone limitrofe e spinte da una soggezione e riverenza nei confronti dell’autorità del villaggio che ne aveva cominciato la costruzione.
La ricerca archeologica su Stonehenge
Lo studio archeologico del sito, teso a svelare i misteri che lo avvolgono, prosegue incessante; recentemente alcuni esperti del settore hanno avanzato una suggestiva ipotesi. Studiando il terreno circostante al complesso monumentale, hanno scoperto che, in origine, il cerchio megalitico faceva probabilmente parte di un insieme d strutture preistoriche costituite da altri 17 monumenti di dimensioni più contenute collegati tra loro in una sorta di percorso sacro.
Tali studiosi hanno voluto riconoscere al sito una funzione religiosa; il ritrovamento di un tumulo, probabilmente in struttura lignea ed appoggiato su costruzioni più antiche, sarebbe stato uno spazio dedicato ai sacrifici rituali. Quel che è certo è che, nonostante l’evoluzione tecnologica a disposizione degli innumerevoli studiosi, Stonehenge rimane ancora avvolto da tutti i suoi misteri.
Le leggende su Stonehenge
Il mito ed il mistero circondano ancora oggi il sito in un’aurea enigmatica ed impenetrabile dando vita a numerose leggende che sono una curiosa fusione tra storia, tradizione e superstizione britannica. La più nota delle leggende associa Stonehenge alla figura di Re Artù; sarebbe stato Mago Merlino a volere la rimozione del sito originario inizialmente in costruzione in Irlanda sulle pendici del monte Killaraus.
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Mago Merlino avrebbe intercettato i Giganti che, intenti al trasporto dei massi enormi provenienti dall’Africa, avrebbero portato poi a termine la costruzione nel sito attuale.
Sempre secondo la leggenda, il cerchio di megaliti, avrebbe accolto la sepoltura di Uther Pendragon sovrano britannico e leggendario padre di Artù e di Costantino III usurpatore dell’impero romano occidentale.
La leggenda continua fino ai giorni nostri; da parecchi anni la zona di Stonehenge assiste al misteriosissimo fenomeno dei cerchi nel grano che hanno straordinaria somiglianza con la disposizione circolare dei megaliti.
La curiosa similarità alimenta il mito quasi a ritenere possibile che l’autore sia una figura soprannaturale già responsabile della costruzione di Stonehenge.
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