La Rocca di San Leo: cenni storici
La Rocca di San Leo sovrasta l’omonimo comune nella provincia di Rimini, una costruzione imponente e inespugnabile che divenne nel tempo sede di una delle più tremende e insalubri prigioni d’Italia.
La Rocca di San Leo, oltre ad essere un sito di notevole importanza storica è conosciuta da tutti come la prigione che ospitò il celebre alchimista e avventuriero Conte Cagliostro, che infesta con il suo fantasma l’antica fortezza. La fortezza di San Leo è costruita su una roccia di forma romboidale circondata da pareti a strapiombo, luogo perfetto per creare una prigione impenetrabile e che avrebbe dissuaso qualsiasi prigioniero dalla fuga.
Inizialmente, la Rocca non fu costruita per ospitare una prigione, ma era un centro medievale che ospitava una cattedrale, il Palazzo Vescovile e la residenza dei Canonici. Con il crollo dello Stato Pontificio, la rocca cambiò destinazione d’uso e si trasformò in una prigione. Nel 1906 la Rocca di San Leo fu definitivamente chiusa e negli anni sono stati compiuti diversi restauri, diventando una delle attrazioni più conosciute e apprezzate della provincia di Rimini.
La figura misteriosa di Cagliostro
La Rocca o Forte di San Leo è conosciuta soprattutto per il fantasma che infesta le sue mura, l’esoterista Cagliostro, un personaggio enigmatico che fu imprigionato nella rocca per ben quattro anni e che sembra non abbia mai abbandonato questo luogo anche dopo la sua dipartita.
Per chi non conoscesse la sua figura misteriosa, Cagliostro è un personaggio enigmatico e controverso, osannato e adorato da molti e denigrato e deriso da altri. Per capire come anche il suo fantasma riscuote così tanto successo è opportuno conoscere questo personaggio.
Cagliostro nacque a Palermo nel 1743 con il nome di Giuseppe Balsamo e dopo qualche anno divenne orfano e fu accolto nell’Istituto per orfani San Rocco, dove si narra tentò di scappare diverse volte. In questi anni iniziò a provare interesse per le erbe medicinali e conobbe il misterioso Altotas, che divenne il suo primo maestro.
In compagnia del suo Maestro viaggiò in Egitto, Rodi e a Malta dove entrò nell’ordine dei Cavalieri di Malta. Nel 1751 è a Roma dove conosce e sposa la bella Lorenza Serafina Feliciani, che diventerà la sua compagna nelle innumerevoli truffe che Cagliostro organizzò negli anni. La vita di Cagliostro si alterna tra improvvise fortune, carcere, truffe, gelosie tremende per la moglie e viaggi in giro per l’Europa.
La sua abilità di guaritore, medico, alchimista e mago lo spinge a cercare il favore dei potenti che lo accolgono nelle loro corti. La sua fama di alchimista e guaritore lo spinse a fondare a Londra una loggia di rito egiziano, ma la Chiesa venendo a sapere dell’accaduto lo scomunica condannandolo al carcere a vita. Dopo vari trasferimenti nelle prigioni di tutta Italia viene rinchiuso nel Forte di San Leo, famosa al tempo per essere un luogo terribile e angusto, qui trovò la morte dopo anni di sofferenza e malattia.
Il fantasma della Rocca di San Leo
Dopo essere stato condannato al carcere a vita nelle prigioni della Rocca di San Leo, fu disposto che fosse rinchiuso nella cella del Tesoro, dove veniva conservato il tesoro dei duchi d’Urbino, un anfratto umido e tenebroso privo di finestre e che molti sostennero essere la peggiore prigione che avessero visto. Trascorso del tempo, la fama di mago e affabulatore di Cagliostro spinse i gendarmi a spostarlo in un luogo ancora più angusto e tenebroso: la cella del Pozzetto.
Cagliostro visse nella cella del Pozzetto senza aver contatto con nessuno e ricevendo il cibo da una botola sul soffitto, per ben quattro anni. Gli stenti e la prolungata prigionia minarono il suo corpo e il 26 agosto 1795 morì a causa di un colpo apoplettico. La lunga sequela di leggende e miti che caratterizzarono la sua vita continuarono anche dopo la sua morte, infatti non si conosce il luogo preciso della sua sepoltura e molti ancora speculano sulla causa della sua morte.
Inizialmente fu sepolto nella terra nuda nei pressi del Forte di San Leo, ma in seguito alcune fonti affermano che il suo cadavere fu spostato per dargli una degna sepoltura da parte delle truppe francesi durante la guerra con il papato.
La leggenda narra che Cagliostro si aggiri ancora tra le mura del forte, senza ritrovare mai pace, infatti molti visitatori affermano di aver udito delle urla agghiaccianti e tristi provenire dal Pozzetto e espandersi all’interno della Rocca di San Leo, chi se non Cagliostro avrebbe potuto tormentare i visitatori anche dopo la sua dipartita e soprattutto siamo sicuri che non si tratti di una delle sue magie o illusioni?
La prigione di Cagliostro e in particolare il Pozzetto sono diventati meta di pellegrinaggio da parte di molti turisti incuriositi dalla figura del famoso alchimista, che sperano di vederlo apparire o almeno di sentire i suoi lamenti tra le mura del Forte San Leo. Per ricordare la figura di Cagliostro o onorare la sua memoria si è soliti deporre una rosa all’ingresso della sua cella.
Alcune leggende narrano che il fantasma di Cagliostro sia solito spostarsi anche tra i vicoli di Roma dove ricerca l’adorata e odiata moglie (colpevole di averlo fatto imprigionare) gridando con voce agghiacciante il suo nome per poi scomparire a Piazza di Spagna dove fu arrestato.
Castello di San Leo Orari:
- Dal lunedì al venerdì – Orario continuato 9.30-18.15 (ultimo ingresso alle 17.30)
- Sabato e Domenica – Orario continuato 9.30-18.45 (ultimo ingresso alle 18.00)
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