Chi di noi non è stato vittima del pesce d’aprile almeno una volta nella vita? Oppure ne è stato l’artefice? L’origine di fare scherzi il primo d’aprile è molto antica e appartiene a tempi lontani. E’ un’usanza comune a molti paesi.
Niente di certo esiste sulla nascita di questa tradizione, la più accreditata, almeno per l’Italia, sembra provenire dalla Francia.
Il capodanno in Francia si festeggiava tra il 25 marzo e l’inizio di aprile, non c’era una data precisa, era d’uso comune scambiarsi regali, che molto spesso erano di genere alimentare, cose che potevano servire, visto che la maggior parte della popolazione non poteva permettersi altro. Lo scambio dei doni era un modo per festeggiare l’anno nuovo.
La confusione regnava sovrana perché nelle varie regioni francesi non si sapeva mai esattamente quando era il primo giorno dell’anno.
Un’altra teoria invece suggerirebbe che il capodanno cadesse il 25 marzo, la chiesa fece pressioni affinché fosse spostato al 1° aprile, poiché il 25 cadeva proprio durante la Settimana Santa.
Nel 1564, Re Carlo IX decise di far iniziare l’anno il primo gennaio.
L’anno seguente erano in molti a festeggiare comunque l’anno nuovo il 1° d’aprile, rifiutando l’imposizione, anche se spesso erano regali simbolici come pacchetti vuoti e altri totalmente inutili. Da allora si iniziò a fare scherzi e tranelli.
Perché la scelta del Pesce d’Aprile?
Notoriamente, da sempre, si attacca un pesce, una sua raffigurazione, alla schiena della vittima, senza farsene accorgere.
Il pesce è un simbolo di fecondità e di purificazione e uno degli animali più citati nel Vangelo. Spesso in aprile cadeva la quaresima e non si poteva mangiare carne. Può avere anche un’origine astrologica, in quanto il sole lascia a fine marzo il segno dei pesci.
Lo scrittore e antropologo Giuseppe Pitrè, scrisse sul pesce d’aprile:
<< Alcuni fanno derivare l’uso della pesca, che in certi paesi comincia il primo d’aprile e perché infruttuosa dapprincipio, poté dar luogo alla costumanza di cogliere i semplicioni offrendo un’esca che loro sfugge, come il pesce d’aprile sfugge ai pescatori …>>
In Italia centrale, nella seconda metà dell’ottocento , cominciò a diffondersi l’usanza di fare scherzi ai più creduloni, facendoli correre da una parte all’altra, mandandoli alla ricerca di cose impossibili, come: uova di gallo, olio per smacchiare, corde per legare il vento, un bastone con una sola estremità, un luccio senza spine, dell’aceto dolce e del sale sciocco.
Nel dialetto parmigiano, un proverbio dice:
<< Al prim d’Avril
A s’fa coror i pit >>
Che significa: il primo di aprile si fan correre i tacchini, che figuratamente son detti gli sciocchi.
Anche a Bologna ce n’è uno simile:
<< Al prem d’Avrel
As fa côrer i mat >>
Un vecchio racconto riporta che a Firenze in una piazza dove non si vendeva pesce, c’era un dipinto con sopra una diversa varietà di pesci, se il primo d’aprile capitava un sempliciotto credulone, veniva subito mandato dai fiorentini a comprare del pesce meraviglioso proprio in quella piazza. Quando arrivava sul posto e domandava del pesce, immediatamente veniva schernito dal popolo e seguito per le strade, finché il tapino non riusciva a darsela a gambe!
Il prossimo 1° di aprile non resta che spremersi le meningi e inventare un pesce d’aprile che possa passare alla storia.
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