Al pari di tante altre isole leggendarie anche l’isola di Avalon possiede il suo fascino, soprattutto perché legata all’antico mito di re Artù.
La città viene definita anche “Ynis Witrin”, che significa isola di vetro.
Secondo la leggenda, e nelle diverse rappresentazioni artistiche esistenti, l’isola appare circondata di rigogliosa vegetazione e alberi di melo, viene infatti comunemente denominata come isola delle mele, e rappresenta il luogo di custodia dei resti di re Artù (all’interno dell’isola sarebbe infatti sepolto il re).
Anche se l’esistenza dell’isola rimane oggi un affascinante mistero, è possibile ricondurre questo luogo all’abbazia di Glastonbury, una piccola città che si trova in Inghilterra.
Intorno a questa cittadina sono nate numerosi miti, non solo legati a re Artù ma anche alla famosa e potente spada Excalibur, che secondo la leggenda sarebbe stata trovata proprio da re Artù.
Secondo le leggende britanniche Glastonbury è il luogo in cui nacque la cristianità “britannica”, nonché sede della chiesa costruita per custodire i resti di Santo Graal.
Ma l’abbazia di Glastonbury viene spesso associata all’isola di Avalon anche in numerosi racconti leggendari, si pensa infatti che Artù sia stato sepolto nella Glastonbury Tor, un luogo che in passato era completamente circondato dalle acque proprio come l’isola di Avalon (per questo l’isola viene spesso identificata con Glastonbury, una collina in cui si troverebbe la tomba di re Artù e di Ginevra, la sua sposa).
La leggenda di Re Artù
Re Artù rappresenta oggi una delle figure mitologiche più misteriose dell’Inghilterra, e la sua storia è stata riprodotta nel corso del tempo in molti racconti, cartoni animati, romanzi e persino libri storici.
Ad oggi non è possibile affermare con certezza che re Artù sia realmente esistito, ma sappiamo che in numerosi racconti viene spesso descritto come un valoroso ed orgoglioso guerriero, capace di sfidare i nemici senza temere la morte.
Il re, secondo la leggenda, conobbe la sua futura sposa Ginevra proprio durante una delle sue numerose battaglie, e la sposò credendo di essere pienamente ricambiato. La storia racconta spesso che Ginevra nascondeva in realtà un amore segreto per Lancillotto, uno dei cavalieri della tavola rotonda di Artù.
La leggenda della spada nella roccia
Molte storie legate al mito di re Artù raccontano che egli sia diventato un valoroso re dopo essere riuscito ad estrarre una spada da una roccia: la famosa spada Excalibur, in seguito il re uccise un cavaliere accidentalmente proprio con questa spada e decise così di non usarla mai più.
Le varie interpretazioni che sono state date nel corso del tempo a questo personaggio hanno contribuito ad idealizzare fortemente la sua figura, oggi ricostruita come un militare, un eroe leggendario e un gentiluomo, dotato di una spiccata integrità morale (re Artù è spesso associato alla figura di uomo ricco di ideali e valori, il cui scopo principale è quello di far prevalere il bene e la giustizia nel suo regno).
Secondo la leggenda re Artù fu sepolto nell’abbazia in seguito ad una lunga cerimonia a cui partecipò persino il re Edoardo I, e fin dal principio il luogo diventò meta di pellegrinaggio. Ancora oggi rappresenta un luogo religioso, ed è visitato ogni anno da milioni di persone.
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