Sopra un poggio poco distante da Fiesole si trova il castello di Vincigliata, precisamente in via di Vincigliata, contrassegnato dal numero 13. Un tempo, all’inizio dell’undicesimo secolo, apparteneva alla famiglia Vinsdomini; successivamente cambiò proprietà diverse volte, fino agli Alessandri, ma dal 1673 la rocca cadde in abbandono e divenne un deposito di paglia e fieno.
Quando ormai era ridotta ad un mucchio di rovine, fra le quali sovente i pastori pascolavano le pecore, il 5 marzo 1855 fu acquistata da un ricco inglese, John Temple Leader, che se ne era innamorato. Affidò all’architetto Giuseppe Fancelli il compito di ristrutturarla degnamente, e si occupò di risistemare anche il terreno circostante, dal quale ricavò un bellissimo parco con pini, cipressi e lecci; al suo interno si situavano anche le cave che erano servite nel quindicesimo secolo a fornire la pietra serena per la costruzione delle colonne della basilica di San Lorenzo a Firenze.
Diversi mobili e arredi vari del castello di Vincigliata furono realizzati dall’intagliatore fiorentino Luigi Frullini. Il castello, nel corso degli anni, ha accolto molte illustri celebrità, come la regina Vittoria d’Inghilterra, grazie ai suoi splendidi ambienti. E’ qui che, negli anni, si è tramandata anche la storia del fantasma di Bianca degli Usimbardi, una nobile di antica famiglia.
Il fantasma di Bianca nel castello di Vincigliata
Bianca degli Usimbardi era una splendida diciassettenne e suo padre, Giovanni, non la perdeva quasi mai di vista; ciò nonostante, la ragazza riusciva a vedersi di nascosto con Uberto del Mazzecca, un giovane di buona famiglia, la cui casata era però acerrima nemica degli Usimbardi.
Il padre di Bianca venne a conoscenza della relazione sentimentale e obbligò la figlia a cessare ogni rapporto, minacciando seri provvedimenti.
Un giorno, Giovanni degli Usimbardì partì per la guerra intrapresa tra Firenze e Lucca e aveva il compito di difendere il castello di Fucecchio dal nemico Castruccio Castracani, il signore di Lucca.
Il padre di Bianca, in quell’occasione, si accorse di avere un cavaliere che gli stava sempre vicino come un angelo custode, e in un combattimento più duro degli altri il giovane mise a repentaglio la propria vita per salvare Giovanni. C’è da immaginarsi il suo stupore quando scoprì che il suo protettore era nientemeno che Uberto del Mazzecca, lo spasimante di Bianca. Riconoscente, lo abbracciò e acconsentì all’unione tra i due, concedendogli la mano della figlia.
Il giorno delle nozze, che erano state organizzate in gran segreto, accadde però l’irreparabile: la famiglia di Uberto, che ne era venuta comunque a conoscenza, lo attaccò nel momento in cui entrava nel castello di Vincigliata, e uno degli assalitori gli piantò uno stiletto nel cuore, gridando che quella sarebbe stata la sua fine per aver cercato di imparentarsi con i peggiori nemici della loro famiglia.
Bianca vide la scena da una finestra, impotente nel suo abito da sposa, e corse dal suo promesso sposo, ma non ci fu niente da fare: spirò tra le sue braccia.
Pochi mesi dopo morì lei stessa di crepacuore e a distanza di centinaia di anni c’è chi giura di aver visto il suo fantasma vagare sugli spalti del castello di Vincigliata, vestita col suo abito nuziale, piangendo e invocando il suo amore perduto.
Il castello di Vincigliata oggi
Oggi il castello è una location incantevole ideale per matrimoni, cerimonie, ricevimenti ed eventi aziendali.
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