Esiste un equivalente della cittadina americana di Salem nel nostro Paese? In realtà ve ne sono diversi e uno dei più affascinanti si chiama Triora, borgo che conta poco più di 350 anime, situato in provincia di Imperia, nel cuore delle Alpi Liguri. Secondo gli storici locali, il borgo delle streghe fu fondato in epoca romana, dalla tribù dei Liguri Montani, i quali furono sottomessi dai romani in seguito ad aspre battaglie consumatesi tra le vallate della zona.
Uno dei periodi più tristi della storia triorese fu la seconda guerra mondiale, la quale causò vaste distruzioni e il rapido spopolamento del comune. In particolare, il borgo venne dato alle fiamme dai nazisti tra il 2 e il 3 luglio del 1944 e l’incendio rase al suolo interi quartieri. Oggi, la Salem italiana è stata perfettamente restaurata e gode di una discreta fortuna, legata soprattutto alle storie che hanno come protagoniste le streghe. Ma perché tanta attenzione per un borgo quasi disabitato e per il suo passato? Scopriamolo insieme.
I processi per stregoneria
Dopo un lungo periodo di pace, che perdurò per tutto il XV e il XVI secolo e vide la costruzione di nuove chiese e monumenti, la storia di Triora cominciò a tingersi di nero. La fama del borgo, infatti, dipende quasi esclusivamente dai processi di stregoneria che si tennero tra il 1587 e il 1589. In quegli anni, diverse donne del luogo furono accusate di essere responsabili delle terribili pestilenze che colpirono la cittadina e le aree limitrofe, ma anche di altri fenomeni particolari verificatisi in loco. Tra questi piogge acide, la morte di numerosi capi di bestiame e addirittura atti di cannibalismo perpetrati ai danni di alcuni bambini ancora in fasce.
I verbali dei processi e degli interrogatori effettuati in quegli anni sono tuttora conservati presso l’Archivio di Stato di Genova. Furono diverse le condanne per stregoneria, il cui risultato fu la morte sul rogo di diverse donne e, in un caso, persino di un ragazzo.
Fu il processo per stregoneria più importante di tutto il XVI secolo, tanto feroce da permettere a Triora di meritarsi il soprannome di Salem d’Italia. All’epoca dei fatti, Triora era un borgo fortificato situato al centro di intensi traffici commerciali tra la costa, il Piemonte e la vicina Francia. Dal punto di vista politico, la cittadina era legata alla Repubblica di Genova, di cui era una podesteria, difesa da cinque fortezze e da una guarnigione di soldati della repubblica. Nel 1585, gli abitanti del luogo cominciarono a soffrire a causa di una terribile carestia, cosicché il popolo, ridotto alla fame, tentò di individuare alcuni capri espiatori.
Diverse donne furono accusate di infanticidio e stregoneria: allarmati dalle vicende che stavano investendo la cittadina, intervennero nel processo il vicario dell’Inquisitore di Albenga e il vicario dell’Inquisitore di Genova, oltre al sacerdote Girolamo del Pozzo, che sosteneva la presenza del maligno. Vennero arrestati e processati trenta donne ed un fanciullo, poi segregati all’interno di alcune abitazioni trasformate temporaneamente in carceri. La più nota di queste carceri fu la casa del Meggio, oggi chiamata Ca’ de baggiure (Casa delle streghe). La prima a perdere la vita a causa delle torture fu Isotta Stella, cui fecero seguito altre persone.
Tali persecuzioni si estesero anche ad alcuni paesi limitrofi, tra cui Sanremo e Castel Vittorio, dove furono arrestate diverse streghe. Alcune delle presunte streghe furono trasferite a Genova, in attesa dei risultati del processo. Per fortuna, il doge genovese Davide Vacca intervenne chiedendo al Santo Uffizio di mettere fine al processo. Fu così che il 23 aprile del 1589, il processo alle streghe di Triora terminò per sempre. Non si è mai saputo che fine abbiano fatto le donne incarcerate a Genova, ma è probabile che furono lasciate libere. In memoria dei processi e di tutte le persone ingiustamente bruciate, è stata istituita una festa delle streghe chiamata Strigora (parola composta da Streghe e Triora).
La festa delle streghe a Triora
L’evento si tiene ogni anno durante la prima domenica che segue il giorno di Ferragosto e ravviva per un giorno intero le strade dell’antico borgo delle streghe. Gli ingredienti principali dell’appuntamento sono le decine di stand gastronomici, la musica e gli spettacoli, che affollano il tradizionale mercatino medievale situato lungo le vie del borgo imperiese. Ma questa non è l’unica ricorrenza collegata al culto delle streghe. La festa di Halloween a Triora, infatti, assume caratteristiche speciali, in grado di incantare sia i grandi che i piccini. Il Triora Samhain Halloween vede la presenza di mercatini colmi di delizie, spettacoli itineranti e sfilate in maschera, fino al grande falò allestito in centro, che accompagna una delle pratiche magiche più antiche in assoluto, la magia analogica.
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Il Museo delle streghe (Museo di Triora Etnografico e della Stregoneria)
Il museo etnografico e della stregoneria espone alcune delle collezioni più affascinanti relative agli strumenti di tortura. I primi manufatti e documenti ivi raccolti sono soprattutto attrezzi legati all’agricoltura e alla pastorizia, oltre che agli altri mestieri praticati in loco. La maggior parte di questi furono raccolti tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta, quindi vennero riuniti all’interno degli spazi museali appositamente allestiti. Nelle sale del museo, oltre alla descrizione della vita quotidiana degli abitanti di Triora, è presente anche una grande sezione dedicata alla stregoneria. Tra gli oggetti raccolti figurano diversi arnesi e strumenti realizzati per torturare le presunte streghe, oltre che alcune ricostruzioni moderne degli stessi.
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