Il tempio di Abu Simbel e in generale tutta l’area così chiamata, ha un grande valore storico e artistico e nasconde anche leggende e misteri degni di nota. In particolare i templi egizi qui eretti avevano lo scopo di omaggiare il faraone Ramses, di mostrare a tutti la sua potenza e aura divina e non meno importante, volevano impressionare chiunque vi si trovasse davanti.
Ancora oggi, dopo oltre 3 mila anni, il loro aspetto è incredibilmente austero e affascinante anche per chi non è avvezzo all’arte e alla storia. Inoltre ci sono misteri e curiosità tutte da scoprire su Abu Simbel che lasceranno senza fiato.
Storia breve di Abu Simbel
Il tempio di Abu Simbel fu fortemente voluto dal faraone Ramses II e costruito in solida pietra locale, non solo per le motivazioni elencate sopra, ma anche per celebrare la celebre vittoria del suo popolo sugli Ittiti. Questi caddero nella battaglia di Kadesh nel lontano 1274 a.C. ed è interessante notare pure che il tempio voleva anche essere un simbolo di devozione e ringraziamento anche agli altri allora venerati come Ra dio del sole, Ptah, Amon e Horakthy.
Ramses voleva che il suo tempio resistesse in eterno e che non fosse distrutto dai successivi re e per questo lo eresse, insieme a quello dedicato alla moglie Nefertari, a circa 280 km più a sud di Assuan, cioè vicino al confine con l’attuale Sudan. L’intento fu rispettato e infatti giungono fino a noi perfettamente intatti anche se fino al 1813 furono coperti totalmente dalla sabbia. Fu l’archeologo svizzero Burckhardt, che scoprì anche Petra, a trovare il tempio di Abu Simbel, mentre ad entrare per la prima volta nel complesso fu l’italiano Giovanni battista Belzoni nel 1817.
Il trasloco di Abu Simbel
L’area dell’Egitto adiacente al Nilo era flagellata dalle inondazioni frequenti e disastrose così che negli anni ’60 si pensò di costruire una massiccia diga: la diga di Assuan. Con questa si andava anche creando un bacino artificiale, il lago Nasser, che però avrebbe spazzato via il famoso tempio di Abu Simbel. la soluzione fu efficace ma comunque ambiziosa e il governo egiziano, insieme all’UNESCO, diedero il via al trasloco vero e proprio di Abu Simbel.
I templi egizi del posto vennero spostati di 65 metri più in alto e 210 metri più indietro rispetto alla posizione originaria. Grazie a tecnici specializzati e a manovali esperti, nonché col supporto di tante nazioni straniere come l’Italia, il tempio di Abu Simbel fu tagliato dalla montagna e suddiviso in blocchi adatti al trasporto. Il tutto poi fu riassemblato sul nuovo sito con estrema minuzia e chi lo osserva senza sapere la sua storia non può certo immaginarsi sia stato spostato e ricollocato.
La leggenda e il miracolo del sole che avviene nel tempio egizio
Il sito di Abu Simbel esprime la sua magnificenza anche grazie al particolare evento che si verifica all’interno. Due volte l’anno, il 21 febbraio e il 21 ottobre, il primo raggio di sole illumina il volto del faraone e quello di tutte le statue presenti e ciò si ripete ciclicamente da anni, quasi a testimonianza della presenza del faraone Ramses.
Questo fenomeno quasi magico è definito il miracolo del sole e ha luogo nel Santuario del tempio di Abu Simbel, la stanza più segreta e protetta dell’intera costruzione. L’ambiente è piccolo e rettangolare con dimensioni di circa 4 metri per 7 metri e sono custodite la statua di Ramses II e la triade di Ptah, dio dell’artigianato e dell’arte, Amon Ra dio del sole e padre di tutti gli dei e di Ra, il falco con disco solare. Il passaggio che deve fare il raggio di sole per giungere in questa sala e per illuminare tutte queste figure è impervio e non scontato e ci vogliono inoltre ben 20 minuti di tempo.
Un’altra curiosità riguarda la statua di Ptah, dio dei morti e delle tenebre, che appunto non è colpita mai da questo raggio di sole. Non solo, anche le due giornate del miracolo del sole hanno un importante significato secondo la tradizione dell’antico Egitto: il 21 febbraio era il giorno della nascita di Ramses II e il 21 ottobre il giorno della sua incoronazione. Quando è stato ricostruito si è cercato di mantenere questo aspetto e due volte l’anno il 22 febbraio e il 22 ottobre il fenomeno si ripete, però posticipato di un giorno.
Esiste infine anche una leggenda sul complesso di Abu Simbel e riguarda la morte di Nefertari. Questa infatti, secondo antichi geroglifici e supposizioni, sarebbe deceduta proprio sulla soglia del grande tempio del faraone Ramses e cioè molto prima del completamento del tempio dedicato a Lei.
Tempio di Abu Simbel: cosa contiene
Il grandioso e affascinante tempio di Abu Simbel è costituito da ben due templi egizi come già accennato. Il Grande Tempio è sicuramente quello più mastodontico ed è infatti dedicato al faraone Ramses mentre l’altro, più piccolo, è dedicato a sua moglie Nefertari. Il primo ha un’altezza di 30 metri ed è lungo 35 metri e la sua facciata è inconfondibile e conosciutissima e raffigura quattro colossi del re Ramses II seduti sul trono.
L’interno del tempio principale è suggestivo e curatissimo, come tutti gli altri templi egizi e non mancano geroglifici che narrano le vittorie e le gesta militari del faraone Ramses, la sua vita e sono raffigurate anche le maggiori divinità del tempo in segno di pace, gratitudine, protezione e devozione. Il piccolo tempio dedicato a Nefertari, dista un centinaio di metri da quello del faraone ed è caratterizzato da sei colossi sul fronte alti 10 metri: quattro raffiguranti Ramses e due Nefertari. All’interno le decorazioni rupestri rappresentano il faraone Ramses e sua moglie nell’atto della preghiera agli dei.
Come raggiungere il tempio di Abu Simbel
Il tempio di Abu Simbel si trova praticamente in Egitto e in mezzo al deserto, più precisamente a circa 280 Km a Sud Ovest da Assuan e a 40 Km a Nord dal confine col Sudan. Giungere al sito è semplice e non mancano un aeroporto situato a circa 6 Km di distanza e costruito appositamente per visitare i templi egizi. Poi con tour operator locali o internazionali sarà davvero semplice farsi portare sul posto e anche gli alberghi più rinomati offrono escursioni organizzate in ogni minimo dettaglio che permettono visite esaustive e non faticosissime.
Interessante è pure approfittare delle crociere per poi fare una tappa obbligata al tempio di Abu Simbel. Non si tratta di tragitti sul Nilo, ma di viaggi sulle acque del lago di Assuan e Nasser e che sono costituiti da itinerari che variano dai 4 ai 5 giorni tra andata e ritorno. Sono viaggi costosi, ma che sicuramente costituiscono una valida alternativa ai viaggi di nozze classici interessanti l’Egitto e in particolare che prevedono tappe ad Abu Simbel.
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