La storia americana è densa di figure controverse che, dopo aver mostrato segni di instabilità a lungo, hanno poi finito con il commettere alcuni dei delitti e dei crimini più atroci in assoluto. Tra questi, molti ancora ricordano con un brivido di paura Charles Manson, uomo originario di Cincinnati che è scomparso nel 2017, in seguito a un’emorragia intestinale. In vista dell’uscita dell’ultimo film di Quentin Tarantino “C’era una volta… a Hollywood” in qualità di regista, in cui vengono narrate vicende in cui è implicato anche Charles Manson, ecco un excursus sulla vita e i crimini di questo efferato criminale.
L’infanzia di Charles Manson
Il criminale statunitense nacque il 12 novembre 1934 a Cincinnati, nello stato dell’Ohio. Sua madre, Kathleen Maddox, all’epoca aveva 16 anni, e secondo i documenti dell’epoca conduceva una vita sregolata. Il bambino non nacque da una relazione stabile, e la madre dichiarò il suo nome come “no-name Maddox”; solo dopo alcune settimane decise di chiamarlo Charles Milles.
La madre di Charles Manson dichiarò che il padre del bambino era il colonnello Walker Henderson Scott Sr., il quale riconobbe la paternità alcuni mesi dopo che la madre gliela attribuì. Nonostante ciò, in base alle fonti attualmente consultabili si apprende che il bambino non conobbe mai il padre, il quale morì nel 1954.
A causa delle azioni illegali che commetteva, tra cui furti, la madre di Charles fu condannata a 5 anni di prigione, e in quel lasso di tempo il bambino fu tenuto da una zia. La madre tornò a riprenderlo, ma continuava a lasciarlo a casa per andare a bere. Nonostante frequentasse gli alcolisti anonimi, non perse il vizio in quanto sposò un altro alcolista, mentre Charles Manson non lavorava. Questo fatto lo indusse a commettere i primi crimini, tra cui rubare nei market.
Tra il 1947 e il 1951, in compagnia di un suo compagno di riformatorio e uno zio di quest’ultimo, cominciò a rubare automobili e armi e rapinando negozi. In questo contesto commise il suo primo reato federale, ovvero attraversare il confine di stato con un’auto rubata. Curiosamente, quando fu catturato dalla polizia e sottoposto a un test attitudinale, dimostrò di essere analfabeta ma, al contempo, mostrò un quoziente intellettivo superiore alla media.
Il carcere e la famiglia Manson
Per motivi psichiatrici, a soli 17 anni fu rinchiuso all’interno di un centro di minima sicurezza; la zia che l’aveva cresciuto si offrì di aiutarlo a trovare lavoro, ma durante la libertà fu sorpreso a effettuare altre rapine, pertanto fu trasportato in un carcere di massima sicurezza, dove trascorse il suo tempo fino a 21 anni.
Sposò un’inserviente di un ospedale, Rosalie Jean Willis, che gli diede anche un figlio, ma per i suoi crimini, a cui si aggiunsero anche sfruttamento della prostituzione e altri, fu nuovamente rinchiuso in carcere. La sua relazione con la giovane donna terminò, in quanto costei si unì a un altro.
Una volta uscito di galera, iniziò a reclutare alcune giovani donne, soprattutto nella zona di Los Angeles e insieme formarono una comune. L’organizzazione prese il nome di “Manson’s family”, ovvero la famiglia di Manson, e il criminale si servì spesso dei suoi membri per mettere in atto piani scellerati. Il gruppo, che raggiunse la cifra di circa 100 membri, conduceva una vita sregolata, in quanto erano abituali abuso di alcol e allucinogeni.
Susan Atkins, uno dei membri più attivi e coinvolti nella famiglia di Manson, nonché esecutrice materiale del delitto di Sharon Tate, dichiarò che per lei Charles Manson era come Gesù e Satana insieme, e non dubitava affatto delle sue profezie, le quali parlavano di una imminente guerra di razza.
La cattura e il processo che seguirono l’omicidio dell’attrice Sharon Tate, il quale avvenne nel 1969, si conclusero con la sentenza di pena di morte, nel 1971; tuttavia, poiché la pena di morte fu dichiarata incostituzionale nel 1972, questa fu tramutata nel carcere a vita, con la possibilità di ricorrere alla libertà vigilata.
Gli omicidi della Manson’s Family
I crimini più scabrosi commessi direttamente o indirettamente da Manson risalgono all’epoca della Manson’s Family, la setta della quale era a capo.
La strage che sia all’epoca, sia oggi ha più eco mediatica in assoluto fu quella che viene tristemente ricordata come il massacro di Cielo Drive, oggetto del film in uscita di Quentin Tarantino. Il nome è dovuto all’indirizzo dell’abitazione in cui Sharon Tate e suo marito Roman Polanski vivevano, ovvero 10050 Cielo Drive, sotto le colline di Hollywood.
Charles Manson era già stato in quella casa. Anni addietro, infatti, aveva composto musica, e un produttore musicale che prima di Tate e Polanski risiedeva lì, Terry Melcher, aveva mostrato interesse nello scritturarlo, cambiando successivamente idea; quando Manson si recò lì, nel marzo del 1969, fu allontanato e informato del fatto che la casa era ora abitata dalla coppia.
Nell’agosto del 1969, nella notte tra l’8 e il 9, Manson ordinò ad alcune delle sue seguaci di entrare nella casa che era stata di Melcher e di assassinare chiunque ci fosse nella maniera più brutale possibile. L’obiettivo era probabilmente quello di confondere la polizia in merito al coinvolgimento della comune in altri delitti commessi pochi giorni prima (in quel periodo, infatti, la banda era impegnata ad assistere uno dei suoi membri, che fu appunto accusato di delitto).
Polanski quella notte non era presente in casa, si trovava infatti a Londra e aveva appena finito di girare Rosemary’s Baby. Mentre Chales Manson si trovava al ranch, quattro di loro: Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, e Linda Kasabian si recarono al 10050 di Cielo Drive dove per prima cosa tagliarono i fili del telefono per evitare che dessero l’allarme. Il primo a rimetterci fu Steven Parent, un giovane di 18 anni che per una sfortunata casualità si trovava da quelle parti, stava uscendo con la macchina andando verso il cancello principale quando fu ucciso con diversi colpi di pistola da Charles “Tex” Watson, a nulla valsero le suppliche del giovane di risparmiarlo.
Al 10050 di Cielo Drive morirono altre 4 persone: l’attrice Sharon Tate, che era incinta di 8 mesi e mezzo; Jay Sebring, amico di Tate e famoso parrucchiere; Wojciech Frykowski, amico di Polanski; Abigail Folger, amante di Frykowski. Tutte le vittime furono accoltellate più volte, e Sebring fu anche colpito da un colpo di revolver. Tate e l’amico Sebring furono trovati entrambi con una corda comune intorno al collo. Una delle assassine, Susan Atkins, scrisse “pig” su una porta con il sangue di Tate. La donna avrebbe dovuto raggiungere l’Italia il giorno successivo.
Furono diverse le personalità che, per un caso fortuito, scamparono alla strage, in quanto furono invitate quella sera in casa di Tate e Polanski. Tra queste meritano menzione Quincy Jones, Steven McQueen e Sergio Leone, che si trovava a Hollywood in quel periodo.
Invasi dalla sete di potere che l’eco mediatico dell’omicidio della sera precedente aveva generato, la banda – stavolta con Charles Manson in persona – decise di effettuare un altro omicidio la sera successiva. Le vittime, in questo caso, furono Leno LaBianca e sua moglie Rosemary, che furono prima rassicurati e poi barbaramente uccisi. LaBianca fu trovato con un forchettone infilato nello stomaco. Con il sangue delle vittime su una parete interna fu scritto “Death to Pigs” (“Morte ai Maiali”).
Le ipotesi sugli omicidi si sono fatte molto insistenti nel corso degli anni. Per molti si è trattato semplicemente di follia, per altri invece di sete di potere e di volontà di fare del male, mentre altri asseriscono che la ragione può essere ricercata nell’odio che l’uomo provava verso le persone abbienti, essendo sempre vissuto in povertà. Probabilmente, queste azioni spregevoli non avranno mai una spiegazione.
La morte di Charles Manson
Mentre era incarcerato scontando la sua pena all’ergastolo, Manson scoprì di avere un figlio segreto, un ragazzo che era stato concepito anni addietro durante un’orgia e che era riuscito a risalire ai suoi genitori naturali dopo lunghe ed estenuanti ricerche. Il ragazzo, un pacifista convinto, iniziò a scrivere al padre, che gli rispondeva sempre con frasi e simboli folli.
Nel 2012, Charles Manson, scrisse una lettera a Marylin Manson, non ricevendo alcuna risposta dal cantante. Nel novembre del 2017, poco dopo aver compiuto 83 anni, morì in seguito a un’emorragia intestinale causata da un cancro al colon. Il 20 marzo 2018 il corpo di Charles Manson è stato cremato, secondo il volere di Jason Freeman, nipote del criminale.
Alcuni film che hanno tratto ispirazione dalle vicende di Charles Manson e la Manson’s Family
- Bel Air – La notte del massacro, miniserie televisiva del 1976 diretta da Tom Gries
- The Book Of Manson, film del 1989, diretto da Raymond Pettibon
- The Manson Family, film del 2003 diretto da 2003 diretto da Jim Van Bebber
- Will You Kill For Me? Charles Manson and His Followers, film del 2008 diretto da Lucilla D’Agostino
- Manson, film del 2009 diretto da Neil Rawles
- Leslie, il mio nome è il male (Leslie, My Name Is Evil), film del 2009 diretto da Reginald Harkema
- Aquarius, serie televisiva 2015-2016 (2 stagioni), con protagonista David Duchovny
- Manson Family Vacation, film del 2015, regia di J. Davis
- Wolves at the Door, film del 2016, diretto da John Leonetti
- American Horror Story, serie TV, American Horror Story: Cult episodio 7×10
- Charlie Says, diretto da Mary Harron (2018)
- C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time in… Hollywood) film del 2019, con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, regia di Quentin Tarantino
- Mindhunter, serie TV, seconda stagione
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