Teschi di cristallo: Tra Enigmi e Profezie Maya

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teschi di cristallo

Quello dei teschi di cristallo è uno dei misteri irrisolti più affascinanti del panorama mondiale, capace di ispirare anche alcune pellicole cinematografiche di successo. Un mistero sospeso tra profezie Azteche e Maya, sospetti (spesso fondati) circa l’origine dei ritrovi, ma anche circoli occulti, falsari illustri e strane storie di eventi paranormali.

Tra teorie scientifiche e ricostruzioni fantasiose dei fatti, la sensazione generale è che quello dei teschi di cristallo sia un enigma destinato a restare tale ancora per molto tempo, alimentato da leggende provenienti da lontano, che mescolano tra loro fantasia e sprazzi di verità. Eppure, al momento, la letteratura archeologica sembra interessarsene ancora troppo poco.

Il mistero dei teschi di cristallo e i legami con le antiche leggende Maya

I teschi di cristallo sono i protagonisti di alcune antichissime leggende diffuse in buona parte del continente americano e più precisamente tra Maya, Aztechi e persino indiani pellerossa: crani di cristallo fabbricati migliaia di anni fa e contenenti informazioni dettagliate circa le origini e il destino della razza umana.

In un preciso momento storico, caratterizzato dalla massima difficoltà di sopravvivenza del genere umano, i teschi sarebbero destinati a riunirsi per svelare all’umanità i segreti che custodiscono da millenni, dando inizio a una nuova era. Secondo la versione Maya della leggenda, tale data doveva corrispondere al 21 dicembre del 2012, che combaciava con il termine del cosiddetto “Conto Lungo” del calendario Maya, cominciato il 13 agosto del 3114 a.C. Ma da dove derivano queste credenze e quanti teschi di cristallo sono stati trovati? Sparsi per tutta l’America centrale e meridionale, sono tornati alla luce ben tredici manufatti in quarzo levigato, al momento custoditi da diversi istituiti museali e in qualche caso da privati.

calendario maya

Tutti i manufatti ritrovati rappresentano, al netto di un minore o maggiore dettaglio, teschi umani. Ad oggi, l’archeologia non ha ancora collezionato prove sufficienti per indicare la loro provenienza e datazione, né tanto meno la mano dell’artista responsabile della creazione di ciascun teschio di cristallo. A farlo potrebbero essere stati artigiani Maya, Aztechi o Inca, ma anche altre popolazioni vissute tra l’America centrale e meridionale in un lasso di tempo non meglio definito. Tanto meno possediamo dati certi circa la loro funzione.

Credenze e aneddoti sui teschi di cristallo

Per i motivi appena indicati, intorno a questi oggetti sono nati moltissimi aneddoti e leggende. Storie tramandate di padre in figlio, tra attribuzioni di poteri magici e misteriosi rituali nei quali sarebbero coinvolti personaggi legati all’occultismo, al paranormale e all’ufologia. Nella maggior parte dei casi è stata proprio l’incertezza della datazione e dell’attribuzione ad innescare dibattiti circa la possibilità che provengano da altri mondi: non sono rare le storie tese a catalogare oggetti bizzarri e misteriosi come abbandonati sulla Terra da forme di vita aliene.

il teschio di cristallo
Teschio di cristallo al Musée du quai Branly, Parigi, attualmente ritirato dall’esposizione (foto Wikipedia)

Circa le origini dei teschi Maya esistono numerosi interrogativi irrisolti, causati soprattutto dalla mancanza di disponibilità da parte dei proprietari a sottoporli a perizie più approfondite.

Il teschio che per primo ha attirato l’attenzione di media e studiosi fu quello del Destino, appartenente ad Anna Mitchell-Hedges, che affermò di averlo scoperto lei stessa nel 1927, durante una campagna di scavo gestita dal padre Frederick nel sito in cui sorgeva l’antica città maya di Lubaantun.

Secondo alcuni scienziati, il teschio sarebbe stato realizzato in circa 150 anni, a causa dell’estrema durezza del materiale. Intere generazioni avrebbero dedicato tutta la loro vita per modellare il blocco con la sabbia ed ottenere un teschio umano perfetto. Secondo alcune datazioni dubbie, il cranio risalirebbe a circa 3600 anni fa.

indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Immagine tratta dal film “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull).

Una leggenda diffusa in Messico e Guatemala afferma che teschi come questo sarebbero stati utilizzati dal gran sacerdote maya per riti esoterici tesi ad ottenere la morte dei nemici del popolo. Nel 1970, il cranio fu sottoposto a una serie di esami presso il laboratorio Hewlett-Packard di Santa Clara, in California, specializzato in cristalli e quarzi. I ricercatori giunsero alla conclusione che quel pezzo “non dovrebbe esistere”: a causa della compattezza del quarzo, infatti, è impossibile scolpire un oggetto del genere senza apparecchi moderni.

Molte persone hanno testimoniato circa gli effetti paranormali del teschio di cristallo: Frank Dorland, un restauratore che analizzò il cranio per diversi anni, affermò che aveva visto e sentito suoni, luci e strani aloni provenire dal cranio. Anche gli altri teschi sono stati protagonisti di racconti inquietanti. Quello conservato al British Museum di Londra fu addirittura visto muoversi nella teca.

La storia dei 13 teschi di cristallo

I primi teschi comparvero nell’Ottocento. Quello conservato al British Museum divenne parte integrante dell’esposizione museale soltanto nel 1897. Inoltre, nessun cranio proviene da scavi archeologici documentati, compreso il celebre teschio Mitchell-Hedges, in quanto nei resoconti della spedizione non vi è alcuna traccia della scoperta.

i teschi di cristallo
Il celebre teschio Mitchell-Hedges

Nel 1996, sia il teschio del British Museum che l’esemplare della Smithsonian Institution furono sottoposti ad analisi, rivelando in entrambi i casi segni di lavorazioni effettuate con strumenti disponibili a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Anche il teschio esposto a Parigi viene presentato ai visitatori come “probabilmente risalente al XIX secolo”. In particolare, per il teschio del British, gli studiosi sarebbero riusciti a risalire ad una probabile origine tedesca della lavorazione, mentre il blocco di quarzo proverrebbe dal Brasile.

teschio di cristallo
Il teschio di cristallo esposto al British Museum

Alcune ricerche sui documenti presenti nei vari musei hanno aiutato gli archivisti ad identificare nel noto antiquario francese Eugène Boban l’organizzatore di una fitta rete di traffici di oggetti falsi. Anche gli altri teschi sono stati analizzati a più riprese, compresi l’esemplare appartenente a un conduttore Tv messicano e quelli tuttora custoditi negli Stati Uniti. Anche in questo caso non sono state rilevate evidenze in grado di supportare le teorie circa la presunta antichità dei manufatti. Al contrario, è apparsa chiara la tendenza a riconoscere nei teschi origini moderne e, in molti casi, risalenti al XIX secolo.

teschi di cristallo leggenda
Eugène Boban (1834–1908), antiquario francese

Alcuni film che sono stati ispirati dalla storia dei teschi di cristallo

  • Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) è un film del 2008 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Harrison Ford.
  • La casa di Helen (House II: The Second Story) è un film del 1987 diretto da Ethan Wiley. Il film è il sequel di Chi è sepolto in quella casa?
  • Il Mistero dei Teschi di Cristallo è un film del 2014, diretto da Todor Chapkanov.
  • Serie TV – Stargate SG-1, terza stagione, episodio 21: Crystal Skull Il teschio di cristallo.
  • A-Team, quinta stagione, episodio 10: The Crystal Skull Il teschio di cristallo.

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Sabrina Parigi è nata a Firenze e lì ha frequentato un corso di trucco di base, trucco teatrale ed effetti speciali. Da sempre appassionata di cinema, si è documentata accuratamente e a lungo su regia, sceneggiatura, soggetto e dialoghi per il cinema. Nel 2008 ha dato vita, insieme ad altri soci, all'associazione culturale di cinema indipendente “Le Tre Pietre”, che ha come scopo la realizzazione di corti/medi/lungometraggi, documentari, videoclip e la divulgazione delle arti in genere. Nel 2007 dirige e interpreta il corto Le Tre Pietre, nel 2008 Crypto, ottenendo la nomination come miglior regia esordiente al Festival di Roma “Corto.it”. Nel 2009 realizza il documentario Piccole e curiose storie fiorentine, selezionato e apprezzato in numerosi festival, al quale è seguita una versione più completa ed accurata, dal titolo Firenze curiosità e leggende. Negli ultimi anni ha continuato a fare ricerche sulle origini di antiche leggende e superstizioni, creando nel 2017 il sito Leggende, Curiosità, Misteri e Paranormale, sostituito nel 2018 dal sito migliorato e completo 3pietre.it