Tra film e serie tv, libri e addirittura videogiochi, è difficile non essersi fatti un’idea su cosa fosse stata Atlantide: la si immagina come una città fantastica, abitata da esseri dalla intelligenza suprema.
Eppure, se mai una città come Atlantide fosse esistita, ha poco a che fare con leggende e storie fantastiche.
La mitologia greca
Il mito di Atlantide è nato grazie al filosofo greco Platone, vissuto nel IV a.C. il quale ne parlò in due sue opere, il Timeo e il Crizia risalenti al 330 a.C.: la descrive come un regno fondato dai discendenti del dio Poseidone oltre le colonne d’Ercole, fino a quando un devastante cataclisma la cancellò dalla faccia della terra in una sola terribile notte.
Per capire di più su Atlantide, è doveroso risalire alla Grecia antica, quella che ha partorito storie leggendarie quali quelle narranti la guerra di Troia oppure la ricerca di Giasone e degli argonauti. Questi racconti erano parte integrante della tradizione ellenica e furono tramandati da diversi poeti e commediografi, mentre la storia di Atlantide è stata narrata dal solo Platone.
Platone il narratore
Fu un parente di Platone, il grande legislatore e poeta Solone, a riferirla per filo e per segno al filosofo greco. Si narra infatti che i frequenti viaggi di Solone lo portarono nel 570 a.C. in Egitto, dove fu accolto con molto favore dai sacerdoti della città di Sais, sita sul delta del fiume Nilo. Qui essi discussero su “fatti antichi” e i sacerdoti rimasero stupiti di come Solone considerasse antiche certe vicende: essi infatti gli rivelarono che Atene esisteva già nel 9570 a.C. e che era abitata da semplici guerrieri, tanto valorosi da aiutare altre popolazioni nella guerra contro i tiranni di Atlantide.
Fu dunque in base alle confidenze di Solone che Platone fa una descrizione molto dettagliata dell’antica Atlantide, definendola “vera alla lettera”, nonostante molti all’epoca avessero bollato questo racconto come pura fantasia: lo stesso Aristotele pare affermasse che Platone avesse solo elaborato una allegoria per spiegare le sue teorie filosofiche.
La bellezza di Atlantide
Platone descrive Atlantide come un’isola rotonda grande più dell’Asia minore e della Libia messe assieme. Sorgeva oltre le colonne d’Ercole ed era governata dalla progenie di Atlante, figlio maggiore del potente dio del mare Poseidone.
L’isola, le cui coste erano alte e a picco sul mare, era un vero paradiso terrestre: la vegetazione era lussureggiante e vi abbondavano profumati agrumeti, cibi e animali quali gli elefanti, acque cristalline e metalli tra i più preziosi della terra. Platone afferma che i re di Atlantide possedevano più di quanto qualunque sovrano al mondo avesse mai potuto avere.
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Ma la caratteristica principale di Atlantide era la sua costruzione su tre anelli concentrici ricolmi di acqua, che costituivano anche un inespugnabile sistema difensivo. Gallerie sotterranee e ponti superavano lo spazio acqueo, collegando ogni striscia di terra, a sua volta circondata da alte mura: la cinta più esterna era rivestita di bronzo, quella intermedia di stagno e quella più interna nel cuore dell’isola era ricoperta di un metallo sconosciuto, l’orichalcum, tanto splendente da luccicare come se fosse di fuoco.
Il tempio di Poseidone
Platone ci tramanda una città di atlantide ricca di templi e di edifici sontuosi, costruiti in pietra rossa, bianca o nera. L’isola-stato constava di nove province, governate da altrettanti principi che, assieme al sovrano supremo, si riunivano ogni 5-6 anni davanti al braciere del meraviglioso tempio di Poseidone: qui sacrificavano un toro e legiferavano, trascrivendo le norme su tavole d’oro.
Il tempio dedicato al dio Poseidone e alla sua consorte Cleito era senza dubbio la costruzione più sorprendente dell’isola e doveva essere una vera gioia per gli occhi: circondato da mura dorate come i suoi pinnacoli, aveva pareti d’argento e il tetto era abbellito con decori in rame, argento e oro. Platone descrive il tempio di atlantide come un santuario tre volte più grande del Partenone, tanto che all’interno si stagliava una statua in oro di Poseidone alta 91 mt. Il tempio di Poseidone sorgeva nel Palazzo Reale: quest’ultimo diventava più sfarzoso man mano si succedevano i sovrani, erano arricchiti anche di bagni freddi e caldi e vi si accedeva superando tre portali nelle suddette mura.
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La scomparsa di Atlantide
Ma come una società tanto evoluta, può essere scomparsa senza lasciare alcuna traccia? Ebbene Platone racconta che all’inizio gli abitanti di Atlantide erano semidei, saggi, nobili e di cuore puro. Ma ben presto il sangue divino si dissolse, a favore di quello mortale ed impuro: gli atlantidei, che già dominavano parte del Mediterraneo, decisero di espandere il loro dominio verso l’Egitto ed Atene.
La loro avidità fu punita da Zeus che scatenò così sull’isola inondazioni e terremoti che portarono alla distruzione ed all’inabissamento dell’isola: e con essa perirono anche quell’esercito ateniese che era in guerra contro la tirannia di Atlantide.
Così è descritta da Platone la fine della potente Atlantide: molti studiosi hanno spostato la fine di Atlantide al 1500 a.C. circa, presupponendo un errore di calcolo da parte dei narratori Solone e Platone, in quanto una società tanto progredita, con enormi conoscenze nell’estrazione dei metalli e nei commerci, non poteva esistere già nel 9570 a.C..
Dove si trovava atlantide?
Questa storia, fatta di potere e distruzione, ha creato la leggenda di atlantide, spingendo studiosi ed archeologi alla ricerca di qualche reperto legato alla sua storia. Si è pensato che le colossali pietre squadrate ritrovate nelle Bahamas al largo dell’isola di Bimini fossero parte di una strada della città di Atlantide; altri hanno supposto che i nuraghi sardi, spesso coperti da fanghiglia, non fossero altro che resti della leggendaria isola.
Certamente l’ipotesi più accreditata è che Atlantide non fosse stata altro che la Creta minoica, abbastanza vicina ad Atene da giustificarne le mire di conquista. I resti della splendida città di Cnosso, oggi visibili, rivelano architetture e conoscenze sofisticate, con sorgenti naturali e sistemi di irrigazione assolutamente avanzati per l’epoca. Creta fu distrutta dal maremoto conseguente all’eruzione del vulcano Thera, avvenuta proprio nel 1500 a.C. ed è certamente la civiltà che si avvicina più di tutte alla scomparsa di Atlantide.
Il mito di Atlantide ha ispirato numerosi film
- Atlantide, il continente perduto (Atlantis, the Lost Continent) è un film del 1961 diretto da George Pal.
- Ercole alla conquista di Atlantide è un film del 1961 diretto da Vittorio Cottafavi.
- Le 7 città di Atlantide (Warlords of Atlantis), è un film del 1978 diretto da Kevin Connor
- L’isola degli uomini pesce è un film del 1979, diretto da Sergio Martino.
- Atlantis – L’impero perduto (Atlantis: The Lost Empire) è un film d’animazione del 2001 diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise.
- Atlantis – Il ritorno di Milo (Atlantis: Milo’s Return) è il sequel del film del 2001 Atlantis – L’impero perduto, realizzato nel 2003 e diretto da Victor Cook e Toby Shelton.
- Viaggio nell’isola misteriosa (Journey 2: The Mysterious Island) è un film del 2012 diretto da Brad Peyton, sequel del film del 2008 Viaggio al centro della Terra 3D.
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