Metaforicamente con l’espressione “vaso di Pandora” si intende un’inaspettata scoperta di circostanze negative che per molto tempo sono rimaste nascoste e che, una volta visibili a tutti, non possono più essere celate. Perché usiamo questa espressione?
Il mito del vaso di Pandora partendo dalla storia del titano Prometeo
Pandora è una figura mitologica ed è stata la prima donna creata per ordine di Zeus e simbolicamente esprime l’origine di tutti i mali.
Prometeo, personaggio della mitologia greca discendente dai Titani costituisce un momento evolutivo nella storia della creazione con l’apparizione dell’uomo. Secondo la tradizione antica avrebbe creato gli uomini modellandoli con l’argilla.
Durante un sacrificio divise un bue in due parti: da una parte mise la carne sotto la pelle e le viscere, dall’altra mise solo le ossa spolpate e le ricoprì di uno strato di grasso lucido e bianco e fece scegliere a Zeus la propria parte, quella che rimaneva sarebbe andata agli uomini. Zeus scelse quella con il grasso e quando si accorse che conteneva solo ossa andò su tutte le furie, fu preso da un grande rancore contro Prometeo e contro gli uomini che erano stati favoriti da quell’inganno. Per punirli non inviò più loro il fuoco destinandoli alla morte. Prometeo sottrasse il fuoco da Zeus e lo consegnò ai mortali, attirandosi la sua ira.
Zeus come risposta inviò Pandora sulla terra e punì Prometeo incatenandolo ad una roccia e scagliando contro di lui un’aquila a divorargli il fegato. Il suo fegato però era immortale e si riformava durante la notte, pronto ad essere sbranato nuovamente il giorno seguente. Fino a quando Ercole non uccise l’uccello con una freccia liberando Prometeo.
Il mito di Pandora e la sua Creazione
Il dio Efesto, fabbro e artigiano, modellò una figura femminile bagnando il terreno e alimentandone il respiro con i quattro venti, Afrodite sparse la grazia sulla sua fronte e un doloroso desiderio, Atena le insegnò i suoi lavori, altri dei e dee le donarono una seducente bellezza, mentre Ermes mise in lei un cuore artificioso e uno spirito impudente colmo di menzogne e parole ingannatrici. A questa donna fu dato il nome di Pandora, colei che ha tutti i doni, e venne mandata dagli uomini.
Zeus, scoppiando a ridere, disse:
“Io farò dono agli uomini, di un male nel quale tutti, in fondo al cuore, si compiaceranno nel circondare d’amore la loro stessa disgrazia”.
L’ingenuo Epimeteo, fratello di Prometeo la prese in sposa, ma Pandora portava con sé un vaso che racchiudeva tutti i mali: la malattia, la violenza, la collera, l’odio, la cattiveria e la morte, un vaso che Zeus ordinò di tenere sempre chiuso. Senza di essi, gli uomini conobbero un periodo benedetto chiamato “età dell’oro”.
Pandora, però, non resistette alla tentazione di aprire il famoso vaso, la curiosità era tanta, e in quel modo mise fine alla felicità degli esseri umani che andarono incontro alle peggiori sofferenze. Sul fondo del vaso di Pandora esisteva un rimedio a tutti i mali dell’umanità e nello stesso momento in cui scoprì di aver distrutto l’età dell’oro con questa immensa catastrofe, lo trova, quel rimedio è la speranza.
Epilogo
La figlia di Pandora è chiamata Pirra, ed è la prima ad essere nata e non creata da Efesto. Nella leggenda greca del diluvio universale, Pirra e il marito Deucalione, figlio di Prometeo, sono gli unici superstiti a salvarsi da questa catastrofe e spetta a loro ripopolare il mondo.
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