La candelora è la festa della purificazione di Maria Vergine, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù e si svolge il 2 febbraio.
Februarius, in latino deriva da februa che significa “mezzi di purificazione”. Le februa erano gli strumenti che servivano a purificare i corpi, il panno di lana con cui si bagnava il sangue delle vittime sacrificali, le focacce di farro tostato con cui si purificavano le case e anche le fronde di un albero puro con cui i sacerdoti si adornavano le tempie.
In origine, nel calendario di Romolo, il mese delle purificazioni era l’ultimo, poiché l’anno nuovo cadeva in marzo. Ne seguiva una serie di riti che servivano per purificarsi e per entrare anche in comunicazione con i parenti morti durante i giorni dedicati ai parentali. Dal 13 al 21 febbraio era in uso, presso i romani, offrire nelle proprie case sacrifici, banchetti e omaggi ai defunti nel giorno dell’anniversario della morte del proprio parente. Si credeva che in quel giorno le anime dei defunti potessero girare liberamente tra i vivi.
All’inizio di febbraio, i celti celebravano la festa della luna rinascente che in seguito è diventata per noi la Candelora. La chiesa fissò nel giorno 2 febbraio la Presentazione al Tempio del Signore che poi assunse il nome di Purificazione della Beata Vergine Maria.
Il Giorno della Candelora
La mattina si fa la benedizione delle candele che poi vengono consegnate ai fedeli, in sostituzione delle fiaccolate pagane che si facevano correndo per la città, durante i Lupercali (festività romana) che si svolgevano il 15 febbraio. La benedizione delle candele si svolge ancora oggi in tutte le chiese.
In provincia di Catanzaro, a San Nicola da Crissa, si rievoca con la Candelora: la Presentazione di Gesù al Tempio e il rito della Purificazione della SS. Vergine Maria, narrati nel Vangelo di Luca. Per la processione, il Bambin Gesù, è coperto da un’ampia veste, la Vergine Maria porta una corona di fiori d’arancio, una candela accesa e un fazzoletto bianco che ricorda il suo pianto davanti a Simeone e Giuseppe che porta, oltre al bastone, due tortorelle vive. La Sacra Famiglia insieme ai fedeli arriva in processione alla parrocchia, lì il parroco prende in braccio Gesù e riceve le due colombe in dono, che saranno fatte volare al termine della messa.
Le candele accese e benedette durante il giorno della Candelora, secondo una tradizione popolare, vengono custodite in casa e riaccese come protezione per scongiurare i temporali e i fulmini, le epidemie e altre calamità. In alcuni posti vengono messe alla testata del letto insieme al rosario. Si accendono anche durante la veglia dei morti o dei malati gravi, dov’è d’uso lasciar cadere una goccia di cera liquida sul corpo.
Il proverbio della Candelora e la Superstizione legata ad essa
Il giorno della Candelora è molto importante per predire il futuro del tempo, come ci ricordano gli antichi proverbi:
«Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell’inverno siamo fora;
ma se l’è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno»
Ci si augura che piova o nevichi. Però i contadini ci dicono anche che:
«Se per la Candelora il tempo è bello; molto più vino avremo che vinello»
Una superstizione legata alla Candelora racconta che l’orso si affacci dalla tana e osservi il cielo. Se è nuvoloso, annuncia che l’inverno è finito facendo tre salti dalla gioia, se il cielo è sereno, si rintana ritirandosi nel suo giaciglio per tornare a dormire, in questo caso significa che si avranno altri 40 giorni di freddo.
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