Ahmad Suradji ha ucciso tutte le sue vittime per ottenere più potere spirituale con un rituale estremamente bizzarro. Si riteneva un “Dukun” che in indonesiano significa “sciamano” ma in alcuni casi anche “stregone”.
Ahmad Suradji nacque nel 1949, era un allevatore di bestiame, aveva tre mogli, tutte sorelle e viveva nell’isola di Sumatra in Indonesia. Era molto conosciuto e benvoluto anche dal vicinato, le donne andavano da lui per un consiglio spirituale su come diventare più sane più belle o più ricche in cambio di 200/400 $. Fino al 1986 la sua vita scorre nella normalità, ma in quell’anno iniziò a uccidere perché il padre defunto gli apparve in sogno dicendogli di assassinare 70 donne e che se lo avesse fatto, avrebbe accresciuto il suo potere diventando anche un guaritore mistico, ma non solo, il rituale avrebbe avuto effetto solamente se avesse anche bevuto la saliva delle vittime.
Non dovette neppure faticare a cercarle, come detto in precedenza, le donne si rivolgevano a lui, tutte molto giovani, l’età variava dagli 11 ai 30 anni, dopo averle ospitate, le seppelliva in una piantagione di canna da zucchero fino alla vita. Sembra che addirittura le vittime lo aiutassero a scavare credendo ingenuamente che fosse parte di un rituale di guarigione, poi le strangolava con un cavo, ne beveva la saliva, le spogliava, poi le seppelliva completamente nel terreno con la testa rivolta verso la sua casa, credendo così che il suo potere magico sarebbe aumentato.
Nei periodi di “magra”, quando a casa sua andavano poche persone, per accelerare il “processo”, non si fece scrupoli a uccidere anche diverse prostitute. Le tre mogli lo aiutarono a occultare i corpi delle giovani vittime.
L’arresto di Ahmad Suradji
Ahmad Suradji fu arrestato il 2 maggio del 1997, quando il corpo di una donna fu ritrovato nel campo di fronte a casa sua. La polizia aveva indagato scoprendo che tre giorni prima la ragazza era stata accompagnata da Suradji per un rituale sciamanico e non aveva fatto più ritorno. Successivamente in casa trovarono alcuni oggetti e vestiti che appartenevano alla vittima, allo stesso tempo trovarono altre cose di altre persone scomparse. Messo alle strette, confessò 42 omicidi. Scavarono nella piantagione e trovano altri 41 corpi. Le vittime potrebbero essere molte di più, tra le 70 e le 80, poiché nel vicinato segnalarono numerose sparizioni.
Ahmad Suradji, fu condannato a morte e con lui anche sua moglie Tumini, la maggiore delle tre sorelle. La sua condanna si tramutò poi in ergastolo.
Circa 10 anni dopo la sua cattura, fu fucilato da un plotone di esecuzione.
Con i suoi 42 omicidi, Ahmad Suradji, è stato uno dei più prolifici serial killer indonesiani.
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